>>Il coraggio di guardarti negli occhi <<

Dunque, leggendo le FF sul sito, mi sono resa conto che… povero Kisshu… alla fine finisce sempre per soffrire… E così mi sono chiesta: come sarà stata la vita dei nostri tre alieni una volta arrivati sul loro pianeta? Cosa sarà successo… dopo? Insomma, per le Mew Mew un seguito c’è, mentre di loro non si sa più niente…
Così ho pensato di scrivere la FF proprio sulla vita “post mew mew” di Kisshu, Pai e Taruto!!
Spero che vi piaccia.. Buona lettura!

AUTORE: Miranda-chan

Genere: Romantico, Introspettivo
Capitoli: 9
Rating: PG13
On-Line From: 08/03/07
Aggiornata il: 05/06/07
Stato: In Corso...
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4. Scontro con il destino

By Kisshu
 

Oh baby don't you know I suffer?
Oh baby can you hear me moan?
You caught me under false pretences
How long before you let me go?
 

You set my soul alight
 

Oh piccola, non lo sai che soffro?
Oh piccola, senti che sto gemendo?
Mi hai catturato sotto false sembianze
Quanto ci vorrà prima che tu mi lasci andare?

Tu fai bruciare la mia anima
 

Introduction: Come ho già detto nel cap 3, il 4 narra le stesse vicende, con la differenza che sono viste dal punto di vista di Kisshu… Vi prego di non scandalizzarvi… l’ho scritto in buona fede (o almeno ci ho provato…)

Anche in questo cap ci sarà la mia amica Yumiko… che però non esagererà troppo con i commenti!!!

I versi sono tratti da “Supermassive black hole” dei Muse… ho penato tantissimo per trovare una canzone adatta a questo capitolo… ma alla fine ce l’ho fatta!

Non mi dilungherò oltre… buona lettura!!!
 

Cinque ore. Doveva stare in quel maledetto campo di allenamento per cinque ore, prima di poter attuare il suo piano. E, come se questo non fosse già abbastanza, si stava annoiando a morte.

Beh, se proprio doveva passare cinque ore ad allenare qualche pivello alle prime armi, almeno che il pivello in questione fosse una bella ragazza! (Lo sapevo… Tutti uguali i maschi, di qualsiasi pianeta siano!! NdYumiko – Già… Senza speranza!! Ndell’autrice)

Se non altro si sarebbe potuto divertire a provocarla un po’. Aveva già adocchiato un gruppetto di aliene irrequiete: una di quelle sarebbe andata benissimo… tanto per passare piacevolmente il tempo che lo separava dall’hangar navette. (Ok, lo so che questa frase si può facilmente fraintendere… Abbiate la benevolenza di non farlo… Please!!)

Kisshu sapeva che la sua leggerezza era solo una recita. In realtà, si sentiva molto infelice, anche se non voleva ammetterlo nemmeno a sé stesso. Era convinto che una volta tornato sul suo pianeta quella malinconia che aveva messo radici nel suo cuore sarebbe scomparsa, ma evidentemente ci voleva ben altro perché riuscisse a dimenticare Ichigo.

Ma cosa voleva veramente? Tornare sulla Terra? Tornare su quel pianeta tremendamente inquinato, popolato fino al collasso da esseri diversi da lui, che non lo avrebbero mai accettato e per cui provava solo odio e disgusto?

Quello non era il suo posto, non sarebbe mai riuscito a vivere sulla Terra.

Ma sarebbe riuscito a vivere senza Ichigo?

Quelle settimane gli erano sembrate quasi un sogno, c’era così tanto da fare… costruire la loro casa, tanto per cominciare. E quelle noiose “conversazioni” (anche se “interrogatori” sarebbe stata la parola più esatta per definirle) con il Consiglio degli Anziani… Non erano niente di emozionante, ma almeno gli tenevano la mente occupata e alla sera lo lasciavano così sfinito che non aveva tempo per rimuginare…

Negli ultimi giorni, invece, sia Pai sia Taruto avevano ricominciato ad uscire, il primo per andare al lavoro, il secondo per iniziare la scuola… e così Kisshu era rimasto solo. (Poverino!! Ndell’autrice – Ti prego risparmiaci… Ndtutti – Ma uffa…sono circondata da insensibili… Autrice disperata)

Solo con i ricordi che aveva accantonato ed evitato accuratamente nei primi tempi, ma che adesso richiamavano prepotentemente la sua attenzione.

Il guaio era che Kisshu non era fatto per restare inattivo. Doveva assolutamente fare qualcosa per scacciare la malinconia. E così si era buttato su quello che era stato il suo compagno per molto tempo: l’esercito.

All’inizio gli era sembrata una buona idea, ma adesso non ne era più così sicuro… anzi, non era più sicuro di niente. Ichigo l’aveva distrutto. Forse lei pensava che non gli facesse male, e invece era tutto il contrario.

Gli faceva maledettamente male.

O forse lo sapeva… e si divertiva a vederlo soffrire, negandogli anche un solo gesto di dolcezza.

Si arrabbiò di nuovo. Perché, perché mai non aveva voluto ascoltarlo?

Perché era stata così stupida? (*)

Nemmeno quando stava morendo l’aveva capito. Lui, che si era fatto ammazzare così miseramente…

Senza accorgersene si era trovato di fronte ad una ragazza. Lei non sembrava averlo notato: stava guardando da un’altra parte e sembrava piuttosto interessata a quello che vedeva.

Aveva un viso ovale, incorniciato da tantissimi capelli castani legati con un nastro rosso scuro. Rosso scuro era anche il suo vestito, un completo formato da una maglietta a maniche lunghe che lasciava scoperte le spalle e la pancia e da un paio di pantaloni lunghi.

Carina era carina… Kisshu le si avvicinò di qualche passo.

Lei si voltò verso di lui e lo guardò, curiosa.

Fu allora che Kisshu notò i suoi occhi.

Gli sembrava incredibile, ma più li guardava e più gli sembrava che fossero gli occhi di Ichigo… la stessa sfumatura, la stessa espressione di sorpresa… solo le pupille erano diverse, ma il castano era proprio quello…

Le sorrise. Si sarebbe proprio divertito.

Lei abbassò in fretta lo sguardo. Sembrava che non riuscisse a sostenere il suo… e che fosse imbarazzata. Questo gli piaceva ancora di più.

Notò che era diversa dalle sue amiche: era più rotonda mentre le altre erano sottili e spigolose. Non gli dispiacque che fosse così

Mentre la osservava lei gli parlò, titubante. Ruppe il silenzio con un: “Ehm… cominciamo?” Aveva una voce delicata.

“Naturalmente… ma prima… come ti chiami?” Lei sollevò il viso verso di lui. “Zori” Gli sembrò che volesse aggiungere qualcosa, ma all’ultimo si fermò. Il sorriso timido che le era spuntato scomparve e fu sostituito da un’espressione preoccupata.

La stessa espressione di Ichigo…

Il sorriso di Kisshu si allargò. Curiosità, vivacità, imbarazzo, preoccupazione… tutte identiche a quelle che faceva Ichigo… tranne forse…

“Bene, mia piccola neko, vogliamo divertirci un po’?” le sussurrò.

Poi le diede un pugno nello stomaco.

Era morbida…talmente morbida che pensò di avere esagerato.

Vide che Zori stava tentando di riprendersi.

Che splendidi occhi aveva… e il nome, poi. Zori. Nell’antica lingua significava “aurora”. (**)

Tutto sommato quelle ore non erano buttate via… anzi.

“Oh, vedo che siamo resistenti, Mi-Zori” pensò. Si stava raddrizzando, anche se tremava leggermente. I suoi occhi fiammeggiavano.

Si stava arrabbiando… e questo rendeva la situazione ancora più divertente.

“Ma che cosa fai?!?” gli urlò indignata. (E mi sembra il minimo!!! NdZori)

Non se lo aspettava proprio… Kisshu non riuscì a trattenere le risa. E questo è niente!

Si stava divertendo un mondo. Vediamo di movimentare un po’ il gioco.

“Avanti, difenditi!” le urlò con tono beffardo. Voleva vedere fin dove l’avrebbe lasciato arrivare… quindi le si avventò contro.

A quanto pareva era più in gamba di quanto sembrasse, visto che riuscì a schivare i suoi primi attacchi. Bene, più sei brava più io mi diverto… Rideva di gusto, ormai.

Zori sembrava esterrefatta… e sembrava che non avesse intenzione di attaccare a sua volta. Questo non andava bene. Che gusto c’era a giocare, se lei non rispondeva alle sue provocazioni? Le rise in faccia con la maggior sfacciataggine possibile.

“Così va meglio, ma non vorrai continuare a scappare! Ti faccio paura, Mi-Zori?”

La frecciatina aveva avuto l’esito sperato: adesso era veramente furiosa.

“Non chiamarmi così! Ma insomma, cosa ti prende? Perché ti comporti così? Cosa ti ho fatto?”

Le parole della ragazza lo fecero esitare un attimo. Era giusto quello che stava facendo? Se la stava prendendo con una ragazza che non gli aveva fatto niente, che nemmeno conosceva… Kisshu sapeva che non era giusto, che gli avrebbe procurato ancora più guai di quanti non ne avesse già.. eppure voleva continuare… almeno finché lei non avesse ceduto…

A quel punto successe qualcosa di strano a Zori. Gli sembrò di vedere un insolito luccichio nei suoi occhi, e immediatamente dopo le pupille della ragazza si dilatarono fino ad occupare quasi tutto l’iride… sembrava che stesse guardando un punto infinitamente lontano… (***)

Kisshu pensò che fosse l’occasione buona per attaccare… gli dispiaceva solo che fosse durato così poco… Si spostò verso destra e mirò al suo fianco, certo che, anche se sembrava uscita dal momentaneo stato di trance, non sarebbe mai riuscita a schivare quel colpo.

Era troppo tardi…

Ma si sbagliava.

Con sua somma sorpresa, non solo riuscì a schivarlo, ma girò su sé stessa e gli assestò un calcio piuttosto doloroso sulla schiena. Per poco non finì lungo disteso per terra.

Si raddrizzò e guardò la ragazza timida che dieci minuti prima non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi… mentre adesso lo fissava compiaciuta e con aria di sfida. Siamo un po’ troppo violenti, a quanto pare...

“E va bene, Mi-Zori. Adesso si fa sul serio” le disse. Poi si teletrasportò alla sua sinistra e le diede un calcio all’addome. O almeno, questo era quello che pensava, perché all’ultimo momento la ragazza riuscì a schivarlo.

Tutto questo ha dell’incredibile… ma come ha fatto?

Poi gli venne un dubbio. “Potrebbe possedere…” ma non riuscì a terminare la supposizione perché Zori stava per colpirlo al viso. Riuscì a bloccarle il braccio a mezz’aria, afferrandole il polso. Fatto questo, non fu molto difficile prenderle anche l’altro.

La fine del gioco.

Eppure c’era qualcosa che non quadrava.

“Lasciami ! Mi fai male!” Zori cercava in tutti i modi di liberarsi dalla sua stretta.

Le loro pupille si dilatavano in base alla luce presente nell’ambiente o anche in relazione a particolari stati d’animo… Però poteva essere possibile che lei avesse un qualche strano potere di preveggenza… questo avrebbe spiegato molte cose.

Non era poi così inverosimile come sembrava: la preveggenza era un dono particolare, ma abbastanza diffuso tra la sua gente, anche se lui non aveva mai incontrato nessuno in grado di prevedere il futuro…

Fino ad ora…

Guardò la ragazza. Adesso sembrava davvero spaventata, ma si era calmata e non si dibatteva più.

“Come hai fatto ad evitare il mio attacco?” le chiese. Lei lo guardò. Kisshu notò che la coda le si stava sciogliendo. Ciocche ribelli sfuggivano al nastro e le ricadevano morbide sulle spalle.

“Fortuna, immagino” gli sibilò velenosamente.

Non era una buona mossa provocarlo, specialmente quando era già arrabbiato di suo.

Strinse con più forza la presa. “Vedo che hai ancora voglia di scherzare…” le disse con tono minaccioso. Non aveva più voglia di giocare… era stanco. Meglio farla finita in fretta.

Zori cercò ancora di liberarsi e poi chiuse gli occhi. Probabilmente si aspettava che lui la colpisse… quel suo gesto gli fece quasi tenerezza. Sorrise, questa volta però si trattava di un sorriso dolce.

Aveva un’improvvisa voglia di baciarla, come se, in un certo senso, volesse scusarsi con lei… così avvicinò il viso al suo.

In quel momento però lei aprì gli occhi e lo guardò. Sembrava ancora spaventata… Stranamente questa volta non gli fece molto piacere…

Non voglio spaventarti, piccola…Voleva quasi dirglielo, però si trattenne. Aveva di nuovo notato le sue pupille che si dilatavano, anche se la cosa era durata pochi istanti.

La lasciò andare e si allontanò di qualche passo.

Perché riusciva solo a spaventare la gente? Perché aveva così difficoltà a socializzare?

Vide che Zori era sempre più confusa. Si guardò i polsi che le erano già diventati rossi, e la sua espressione si indurì.

Ti odia, Kisshu… proprio come ti odiava Ichigo. La storia si ripete… e come al solito nessuno riesce a capirti…

“A proposito, non mi sono ancora presentato… il mio nome è Kisshu. Kisshu Ikisatashi.” Non sapeva perché l’avesse detto… gli era uscito e basta.

Stranamente, quella frase le strappò un’esclamazione di sbalordimento e sembrò metterla in crisi.

Forse conosce il nostro cognome… e non può credere che un tipo come me sia il salvatore della nostra gente. Si, doveva essere così. Non era la prima volta che succedeva, comunque.

Chissà perché, ma quando salvi un popolo e diventi un eroe tutti ti immaginano come un essere perfetto… integrità d’animo, correttezza, solidi principi…

Un tipo come Pai, insomma. (****)

E quando vedevano Kisshu, si capisce, restavano tutti un po’ delusi… Questo lo infastidiva oltre ogni dire. La verità era che, per essere eroi, non serviva essere corretti e moralisti. L’importante era essere forti.

Invincibili.

Kisshu sentì il bruciante desiderio di dimostrare alla ragazza quanto fosse forte.

Partì nuovamente all’attacco, ma questa volta riuscì a colpirla e la fece cadere a terra. Dopodiché, com’era ovvio, le si sedette sulle ginocchia.

“Sembri sconvolta, Mi-Zori… Il mio nome non ti piace, per caso?” le chiese. Lei non reagì. Continuava a fissare il vuoto, come se fosse sotto shock. Kisshu cercò di scuoterla dicendole: “Se non riesci nemmeno a schivare questi colpi, farai molta fatica a superare le selezioni…anche se, lo ammetto, sono rimasto piuttosto sorpreso da come sei riuscita a schivare il mio secondo calcio.

Hai una dote particolare… o è davvero stata solo fortuna?”

In un primo momento gli sembrò che nemmeno questo avesse sortito alcun effetto, ma poi si accorse che gli occhi le si erano inumiditi.

No… non poteva essere… l’aveva fatta soffrire così tanto?

“E adesso perché stai piangendo?” balbettò. Solo allora Zori parve risvegliarsi e si toccò una guancia umida. Stava proprio piangendo.

Ed era solo colpa sua.

Ma che cosa stai facendo??? Doveva essere proprio insensibile, per aver torturato fino a quel punto una ragazza innocente… Che razza di mostro era diventato?

Si alzò frettolosamente, lasciandola libera di muoversi. La sua coda si era definitivamente sciolta e gli ondulati capelli castani formavano una massa ribelle dietro le orecchie.

La ragazza gli voltò le spalle e si mise a correre, i begli occhi offuscati dalle lacrime.

Stava scappando da lui… non ebbe la forza di impedirglielo.

D’altronde, come poteva biasimarla? Ne aveva tutto il diritto.

Si inginocchiò e raccolse il nastro che le era caduto.

Lo strinse. Era l’unica cosa che gli era rimasta, l’ultimo appiglio a cui reggersi per non sprofondare nel baratro della sua disperazione.

Cosa aveva fatto?

~ * ~ * ~

………capitolo triste, il quattro.… merito di tutti i racconti dell’orrore che ho letto…

Fortunatamente Zori sembra essersi calmata… ma Kisshu non si vede ancora… Yumiko è andata via con Vegeta… MI SENTO COSI’ SOLA E DEPRESSA…. HELP!!!!

Meglio passare alle note… (sigh sigh sigh…)

Note:

(*) Questa è una domanda che si fanno tutti, Kisshu… Purtroppo non c’è risposta… E’ così e basta…

(**) Zori significa davvero aurora, in rumeno!! A me sembrava suonasse bene… e questo spiega il perché dei versi all’inizio dei cap 1 e 2… ricordate?? ^_^

(***) Inizialmente volevo che i suoi occhi si tingessero di rosso, ma poi la mia cara Rio27 mi ha dissuasa… diceva che era troppo inquietante… effettivamente aveva ragione… così ho optato per il più discreto “insolito luccichio”… Cmq non è detto che la lucetta rossa sia stata definitivamente scartata… magari un giorno…(l’autrice si rintana in un angolo e borbotta tra sé e sé)

Taruto: “Sta macchinando qualcosa… meglio non indagare oltre!”

(****) Autrice: “Pai…”

Pai: “Cosa vuoi?”

Autrice: “…sei ancora arrabbiato?”

Pai (non risponde, ma sembra soppesare la domanda)

Autrice: “Dai, in fondo lo sappiamo tutti che sei uno dai solidi principi!! Basta guardare con quanto accanimento hai cercato di fare fuori il Cavaliere Blu per accorgersene!!”

Pai: “Beh… in effetti…”

Autrice (non molla): “Per non parlare del fatto che sei intelligentissimo e molto forte…”

Pai (sorridendo): “Adesso basta adularmi… Non ce l’ho con te, umana…”

Autrice: “Bene!! La faccenda è risolta, dunque!!” (riflette tra sé e sé) “Ma guarda cosa mi tocca dire per mantenere la pace in questa cavolo di FF...”
 

~ * ~ * ~

Spero che non vi siate depressi troppo leggendo questo capitolo… Personalmente credo che…

(Yumiko irrompe nella stanza): “Ciao, Miranda!! Come va? Perché te ne stai qui da sola?”

Autrice: “Oh, così… stavo tirando le somme del capitolo… Tu, piuttosto, dov’eri finita?”

Yumiko: “Oh, sai com’è… Io e Vegeta siamo andati a frantumare qualche asteroide qua e là… niente di speciale, ma sai com’è fatto… deve sempre allenarsi…”

Autrice: “MA PERCHE’ TUTTI HANNO QUALCOSA DA FARE TRANNE ME??? Uffaaa…” —_—

Quasi quasi inizio a scrivere il quinto capitolo… Che sarà più divertente di questo, non temete!! Arrivederci a presto!! Grazie a tutte quelle che leggeranno e a tutte quelle che hanno commentato e che commenteranno!!

By

Mirandachan J


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